Mi piacciono i coriandoli per terra a dimostrare che qualcuno si è divertito. Che la felicità per un attimo si è fermata in quel luogo.
Sono consapevole del fatto che siamo in procinto di arrivare alla prova costume. Anche questo clima particolare ce lo ricorda in ogni attimo della nostra giornata. Qualche giorno fa, ad esempio, sul mio balcone sono spuntate le fresie. E no, la cosa non mi ha reso particolarmente felice. Io amo le fresie del mio balcone, ma, come tutto, ogni cosa ha il suo tempo. E quello della primavera non è ancora arrivato. Non dovrebbe, per lo meno. E invece, purtroppo, pare sia proprio così.
Questo è il mese del Carnevale, dei coriandoli, delle maschere. E, nonostante io non abbia mai avuto nessuna velleità di trasformarmi in Colombina o in una super eroina qualsiasi, adoro questo periodo dell’anno per quegli attimi di golosità che bollono in pentola. O meglio, per essere più precisi, che friggono in pentola. Perché questo è il mese delle frittelle, delle zeppole e delle chiacchiere e quindi credo che, per un volta, potremmo concederci per colazione una coccola extra. Magari di domenica, quando le ore della giornata rallentano e il momento della sveglia si trasla un po’ più avanti.
Qualche anno fa mi ero cimentata nella preparazione delle zeppole sarde con lievito madre (la ricetta la trovate qui). Una ricetta di famiglia, che mi ricorda i pomeriggi trascorsi a casa delle mie zie, con il profumo dello zafferano che si spandeva per la casa e quelle zeppole morbide e dolci che diventavano ciliegie da divorare una dopo l’altra.
Stavolta ho voluto provare con qualcosa di diverso. Ovvero, i fatti fritti che preparava mia nonna. Sfortunatamente mia nonna non ha avuto modo di lasciarmi la sua ricetta, ma ancora ho in bocca il sapore dei suoi fatti fritti e, prima o poi, riuscirò a replicarli: questa è una missione di vita.
I fatti fritti sono tipiche frittelle che si fanno in Sardegna durante il periodo di Carnevale. A differenza delle zeppole, non contengono patate e hanno, come dire, un sapore diverso, che ricorda quasi i krapfen. In realtà hanno diversi nomi. Fatti fritti, per l’appunto, e alcuni che ho scoperto per caso qualche giorno fa. Il nome in sardo, infatti, è parafrittus, che, tradotto, vuol dire frati fritti. Ed infatti è così che vengono chiamati in alcune zone della Sardegna. Pare che derivi dal buco in centro che fa venire in mente la chierica dei frati o dalla riga che richiama il cordoncino del loro abito. Ecco, a me il cordoncino non è venuto, però posso garantire sulla bontà dei miei fatti fritti. In ufficio sono spariti in un baleno. E comunque sempre di una prova si è trattato. Quindi, a voi la ricetta per provare e riprovare. In fondo, sarà quello che farò anche io.
Ingredienti per circa un 25 – 30 fatti fritti
- 4 uova - 100 grammi di zucchero semolato - 1 kg di farina manitoba - 1/2 litro di latte - 50 grammi di lievito di birra - 100 grammi di strutto - la scorza grattugiata di un limone - 2 arance - 1 bicchierino di acquavite - olio di semi per friggere - abbondante zucchero semolato per guarnire



Preparazione:
- In un recipiente capiente (in Sardegna usiamo sa scivedda) lavorate insieme le uova e lo zucchero - Aggiungete poco alla volta la farina e continuate ad impastare - In un pentolino scaldate appena il latte e scioglietevi dentro il lievito di birra - Aggiungete all'impasto il latte. Ricordatevi sempre di far assorbire gli ingredienti bene prima di aggiungerne altri - A questo punto unite, sempre con calma, lo strutto, la scorza del limone, il succo e la scorza delle arance e l'acquavite - Lavorate l'impasto con forza per circa una decina di minuti - Quando avrete finito, mettete l'impasto a lievitare sotto una coperta calda, in un luogo lontano dagli spifferi. Potete tenere il recipiente vicino ad una fonte di calore, per aiutare la lievitazione - Lasciate lievitare per due ore e mezzo o tre. C'è chi li lascia anche tutta la notte - Riprendete l'impasto e a questo punto le strade sono due. Potete stendere una sfoglia di circa 2 centimetri con il matterello. O fare delle piccole palline a mano. In ogni caso fate un buco al centro e mettete i cerchietti in un piano di lavoro ricoperto di farina e fate lievitare per un'altra ora - Portate a temperatura l'olio e, quando è pronto, buttateci dentro i fatti fritti, un po' alla volta. Fateli andare finché non diventeranno belli dorati e girateli dall'altra parte - Scolate l'olio in eccesso e passateli ancora caldi nello zucchero - Non vi resta che addentare i vostri fatti fritti e godervi il momento



È vero che cotti e mangiati sono tutta un’altra cosa, ma i fatti fritti sono deliziosi anche il giorno dopo, magari appena riscaldati. Immaginateli anche serviti con un pizzico di marmellata all’arancia e le vostre #coccoleacolazione sono pronte per farvi entrare nel mondo del Carnevale.