Lo spred andava su e giù, ad Hong Kong impazzava una rivolta studentesca, che ancora non si è placata, di cui si parlava tanto ma si capiva poco. E così che per caso mi sono imbattuta in lei, Imen Jane. Forse questo nome non vi dirà niente, forse la seguite anche voi su Instagram. Io ve la racconto. Imen Jane, all’anagrafe Iman Boulahrajane, è una ragazza di 26 anni, bella, solare e positiva. Ha sempre creato contenuti di grande qualità, sfruttando il suo canale instagram per fare informazione. L’ho apprezzata da subito, sono sincera, perché trovare contenuti di qualità che vadano oltre il beauty e la moda. Su un social così virale non è facile e il suo modo di comunicare, anche argomenti di una certa complessità, è sempre stato molto piacevole. Lo pensano così anche i 306 mila follower che la seguono su Instagram. Sì , trecento mila follower in un social che ha fatto della frivolezza il suo cavallo di battaglia, non sono niente male, per chi parla di economia tutto il santo giorno. E’ inutile dire che il successo non è tardato ad arrivare.
Interviste, partecipazioni a grandi e importanti eventi, grandi progetti, come la creazione della società IS Media srl, che fonda il canale social di informazione Will, che ha subito un grande successo. Una donna giovane, in un ambiente prettamente maschile, purtroppo non neghiamolo, con una grandissima capacità comunicativa, in grado di fare avvicinare tantissimi giovani ad argomenti che spesso trovano noiosi e completamente inutili. Imen Jane è brava, simpatica e lavora tanto, sa sfruttare al massimo tutto il suo successo e non si ferma di fronte alla grande popolarità di Instagram. Va avanti. Nascono tanti progetti, lei è sempre in continuo movimento, Cottarelli le propone una collaborazione. Il suo nome finisce su Forbes, dove viene inserita tra i talenti under 30 più importanti del paese.
Lei si definiva fino a qualche giorno fa un’economista che non sa risparmiare. Parlo al passato perché, se andate a cercare il suo profilo, questa dicitura ora è scomparsa. Perché in realtà, nonostante sia stato riportato in numerose interviste e il suo titolo di studio risultasse tra le informazioni anagrafiche, giuridiche ed economiche depositate nelle camere di Commercio, dell’Industria o dell’Artigianato, che risalgono a quando è stata fondata Will, Imen Jane non ha mai ottenuto la laurea. A dare la notizia, con il suo solito registro linguistico tagliente, è stato il sito Dagospia, da qui si è sollevato un polverone. La parola economista è scomparsa dal suo profilo e sono arrivate delle giustificazioni, un po’ raffazzonate, sulla sua pagina Instagram. La laurea non esiste, è vero e non esistono nemmeno le scuse per aver mentito a tutti in questi ultimi anni.
La notizia rimbalza da sito a sito, arrivano le dimissioni da tutto ciò che riguarda Will e la promessa di riprendere gli studi per colmare questo vuoto accademico. I commenti al suo ultimo post si fanno sempre più accesi e concitati, la fiducia è stata tradita, il web non perdona.
E’ difficile capirlo per chi non conosce e frequenta assiduamente i social, ma in questo mondo virtuale la fiducia è tutto, ricordate la storia dell’ influencer finta crudista? Per funzionare nei social non vengono richiesti titoli accademici, è sufficiente creare dei contenuti in qualche modo interessanti. E’ il bello dei social, ma anche il suo lato oscuro. Come accade sempre più spesso, i numeri spropositati e una grande capacità comunicativa hanno portato Imen Jane dal mondo Instagram al mondo reale, ma qualcosa nel passaggio è andato storto. Per tanto tempo abbiamo parlato di quanto sia assurdo che su Instagram contino solo i numeri. Il risultato della combinazione guadagni spropositati e sponsorizzazioni e nessun controllo, è un mondo falso, in cui conta solo come si riesce a comunicare, quanti like si acchiappano, veri e finti che siano. E questo è un vero peccato, perché di persone valide ce ne sono tante, ma spesso vengono prevaricate da chi lavora in maniera non proprio cristallina.
Ma allora quanto ci si può fidare di Instagram e di tutto quello che vediamo e leggiamo? La risposta, ahimè, è poco. Quello con cui dobbiamo fare i conti è un mondo in cui la sfera di valori utilizzata è ben diversa da quella in cui siamo abituati nella realtà e continuare a fare paragoni tra i due mondi forse inizia ad essere abbastanza inutile. Anzi, sarebbe il caso di iniziare a differenziare sempre di più le due realtà.
La popolarità di Imen Jane sui social l’ha portata ad avere successo e questo era sufficiente a fare di lei un’economista. Il punto è che probabilmente, anche senza questa bugia, il successo sarebbe arrivato ugualmente, perché è brava in quello che fa, certo probabilmente non è ancora un’economista, ma ha sempre denotato una grande capacità comunicativa e una grande passione per una materia di cui spesso, se non si è addetti ai lavori, si capisce molto poco. Allora perché mentire? Probabilmente perché per poter uscire nel mondo reale non è sufficiente essere dei grandi opinionisti, non ci si può costruire una professionalità sulla base solo delle proprie passioni e conoscenze e le lauree e i titoli e l’esperienza fanno ancora la differenza. Chissà per quanto ancora.