“La tua vita non è perfetta, ma i tuoi capelli lo possono essere”
…se questa è la mia speranza, io mi trovo di fronte alla porta dell’Inferno. Io odio i miei capelli. Lo so, direte tutte, anche io. No. Il mio è un odio viscerale, misto a frustrazione che solo Lucy quando cerca di conquistare Schroeder può capire.
Li odio talmente tanto che per anni i miei capelli sono stati condannati a una delle torture peggiori: l’elastico, che li tiene tutti insieme, tipo casco, in una morsa dalla quale è difficile scappare.
E odio anche i parrucchieri. No anzi, qui devo usare il passato. Da quando ho trovato Raxul non lo posso più dire, ma lasciatemi sfogare lo stesso. Li odio, perché non li capiscono i miei capelli. Perché quando hanno studiato i tipi di capelli, il mio caso non era stato ancora analizzato, perché probabilmente non esiste un’altro capello così brutto.
Il mio sogno ricorrente? Uscire dalla doccia, pettinarmi et voilà, capelli perfetti. La realtà? Maschera pre shampoo da lasciare in posa, shampoo e balsamo sotto la doccia, massaggio sui capelli bagnati, spray protezione calore, 15 minuti tra asciugatura e piega, goccine anti crespo e capelli perfetti per soli 5 minuti. Dopo di che, presa dalla disperazione, adotto il piano: bellissimo chignon spettinato.
E ho provato di tutto credetemi. Sono stata ad un passo dal comprare lo shampoo per cavalli come i veri VIPs, perché se c’è una cosa per cui sono disposta a spendere sono i capelli. Ma qualunque cosa ci metta, i miei rimangono comunque brutti, soprattutto se lasciati al naturale.
Quando ancora nutrivo qualche speranza, ho pensato che fosse tutta colpa dei siliconi e sono passata ad una routine completamente Bio. Ho spulciato pagine e pagine di blog, letto di ragazze che raccontavano la loro meravigliosa esperienza con i prodotti biologici. Quando ancora non si trovano proprio ad ogni angolo di strada questi prodotti, li dovevi far arrivare dalla Germania. Bisogna resistere, scrivevano, all’inizio della disintossicazione i capelli saranno orribili, ma poi inizieranno i miglioramenti, vedrete… Sono passati 6 anni.
Continuo ad usare prodotti Bio perché, nel frattempo, la gravidanza mi ha regalato una forte intolleranza a qualunque shampoo ci sia in commercio e l’unico che non mi faccia impazzire dal prurito è lo shampoo biologico della Coop, che qui è introvabile, ma questi sono piccoli dettagli senza importanza.
Seguo con ossessione, quasi maniacale, qualunque tutorial riguardante la chioma. Ho imparato a fare qualunque tipo di acconciatura, nel tentativo di renderli più presentabili. Compro ogni prodotto nuovo venga pubblicizzato, perché abbocco come un pesce all’amo, con la ferrea consapevolezza che rimarrò delusa. E per il momento è stato sempre così.
Sono veramente poche le cose che mi hanno regalato delle gioie. Oggi le voglio condividere con voi. Le prime sono le mie spazzole:
Spazzole
Le Tangle Teezer sono un dono degli angeli. Quelle senza manico sono gentili sui nodi, perfette per chi ha capelli fini o ricci difficili da pettinare, non elettrizzano e non spezzano i capelli.
Quella con il manico è una scoperta recente di cui, dopo due mesi di utilizzo, sono entusiasta. Per fare la piega è fenomenale, non aspettatevi un liscio perfetto, per quello solo la postra può, però su di me funziona alla grande. Non mi pare dimezzi i tempi di asciugatura come promette, ma per il resto è perfetta.
Elastici
Per anni ho portato e porto ancora i capelli legati, per me la scelta dell’elastico è fondamentale, soprattutto quando li lascio al naturale e mi si aggrovigliano tutti, si spezzano ed è una tragedia. Questi sono una manna. Gli invisibobble non rovinano i capelli e non lasciano il segno. Li consiglio vivamente. Unica pecca: procuratevene una carovana perché si sformano facilmente.
Phon
Questo l’ho sempre saputo, un buon asciugacapelli fa la differenza. Ed è vero. Certo non fa miracoli, anche se li promette. Metto le mani avanti dicendo che il famoso phon Dyson di cui si fa un gran parlare non mi convince nemmeno un po’. Non l’ho mai provato, ma sinceramente non ne sono nemmeno incuriosita, perché come ho già detto non credo nei miracoli, vince solo in fatto di manegevolezza e silenziosità, ma costa quanto due anni di sedute settimanali dal parrucchiere. Io uso un Parlux e ne sono pienamente soddisfatta. Un piccolo ma prezioso consiglio: d’estate provate ad asciugare i capelli con il getto di aria fredda, sentirete che morbidezza.
Piastra
Anche la piastra fa la differenza e la GHD è la migliore in assoluto. Abbinata ad un buon termo protettore per proteggere i capelli dall’eccessivo calore, è un’alleata perfetta. Sono molto soddisfatta di questo prodotto di Adorn, a parte l’irresistibile packaging, ha un profumo da Big Bubble ed è senza troppe schifezze dentro.
Per quanto riguarda i prodotti, credete ad una che ha provato di tutto. Ok, non ho ancora provato con l’acqua santa, ma potrei sempre farlo. I miracoli non esistono. Esiste solo una gran fortuna alla nascita. Su di me poche cose funzionano veramente. Una di queste è espatriare, quando sono lontana da questa città anche io ho dei capelli decenti. In attesa della prossima vacanza metto in campo Burro di karitè, olio di cocco e semi di lino dei provenzali senza siliconi. Ecco il mio tridente.
Ma siccome la perseveranza è una delle mie doti migliori, io continuo a provare e sperare. L’ultimo mio esperimento è stata questa ricetta che prometteva Beach Waves perfette: acqua, sale rosa dell’Himalaya (altrimenti non funziona) e succo di aloe. risultato morbido ma non definito. Non escludo che su qualcuna di voi funzioni e se provate fatemi sapere.
Ciò che invece ha funzionato per avere Beach Waves naturali anche in città, è questo tutorial, che ho ovviamente provato e ho trovato pienamente soddisfacente. Certo sui miei capelli, con il tasso di umidità di un paese tropicale, è durato sino a pagina due, ma dentro casa per cinque minuti sono stata bellissima.