In Sardegna tutto si fa cielo aperto, tutto si fa mare, vento, dune e orizzonte.
Partire. Andare. Prendere un aereo. Volare. Recarsi altrove. Noi sardi tendiamo a starcene a casa. Siamo fortunati, ce lo dicono in tanti e ce lo dimostrano ogni anno le coste affollate di persone che arrivano dal “continente” per cercare il paradiso.
E io, forse, sono una sarda sui generis. Mi piace abbandonare la mia terra. Guardarla dall’alto durante un decollo. Mi piace abbracciarla in un ritorno. Mi piace sognarla… Un giorno vorrò fare questo, un giorno andrò da quelle parti. E poi, non trovo mai il tempo. O non mi impegno abbastanza, punti di vista.
La fortuna è stata la sua riscoperta attraverso il bisogno di raccontarla e di condividerla. Devo molto a questo luogo digitale per avermi spinto, di tanto in tanto, a salire in macchine e guidare verso luoghi che ancora mancavano all’appello della mia sardità. Ho avuto modo di girare l’angolo e trovarmi di fronte a panorami che non immaginavo nemmeno di avere così vicini, ad ascoltare storie di mestieri antichi e ad assaporare un’aria così diversa da quella che respiro nella città in cui vivo, che, sebbene sarda come tutto il resto, ha un cuore diverso e particolare.
Quest’anno, probabilmente, sarà tutto da riprogrammare. Le brevi fughe al mare di poche ore, quel viaggio nei Paesi Baschi organizzato mesi fa. Mi resta l’Isola e, a dire il vero, non mi sembra poi così male. Che ancora sono tanti gli scorci da immortalare e le bocche che hanno bisogno di spalancarsi per l’emozione di quel qualcosa di sconosciuto.
La mia lista di luoghi che voglio visitare in Sardegna. Eccola. Dentro non ci troverete i classici della mia terra. Alcuni sì, sono quelli dell’immaginario collettivo, altri sono ben lontani dalle spiagge infinite di Chia o dal rumore assordante degli ombrelloni.
Luoghi che voglio visitare in Sardegna
Sella del Diavolo: Cagliari, la mia città, ve l’ho raccontata sotto diverse angolazioni. È la città che amo più di tutte al mondo, ma che ammetto di non conoscere come le mie tasche. C’è un luogo, ad esempio, dove non sono mai stata. Forse una volta, ma così di fretta che non è riuscito a rimanere impresso nella mia mente. Cagliari ha un simbolo, la Sella del Diavolo, e il trekking da quelle parti pare sia favoloso. Sono anni che lo metto in agenda e anni che, puntualmente, rimando a domani. È arrivato il suo momento.



Miniere di Nebida: sono nata in una città del Sulcis, Iglesias, e per tanti anni l’estate ha coinciso con il mare arrabbiato e arruffato della costa sud – occidentale. La terra rossa delle miniere è stato il paesaggio che guardavo dal finestrino e, mentre tornavo a casa, stanca e affamata dalla forza delle onde, raccontavo a me stessa storie di principesse ambientate nelle case arroccate su quelle montagne. Credo di essermi convinta, una volta, di avere un fidanzato da quelle parti. Ero molto piccola e la mia immaginazione correva parecchio. Quelle miniere poi non le ho mai visitate. Le ho solo toccate da lontano. Ora voglio vedere da vicino i colori della terra che si intrecciano con quelli del mare.



Castello di Acquafredda: ogni 10 agosto, ogni notte di San Lorenzo, c’è un posto da dove spero di guardare le stelle. Al Castello di Acquafredda ogni anno organizzano delle nottate speciali per avere un punto di osservazione privilegiato per assistere allo spettacolo delle stelle cadenti. Sono anni che vorrei trascorrere lì quella serata e non ci sono mai riuscita, tante sono le prenotazioni. Credo di essere affezionata a quel castello da tanto. È legato ai ricordi di quando mio padre, ogni volta che ci passavamo di fronte, ci ricordava la sua leggenda. Acquafredda è legato, infatti, al Conte Ugolino, il “mangiatore di figli” reso celebre da Dante e dalla Divina Commedia. A me questa cosa è rimasta sempre impressa.



Santu Lussurgiu: sono tanti i piccoli borghi da visitare in Sardegna e non mi basterebbe una vita. A Santu Lussurgiu credo di essere stata una volta, per sbaglio. Ma lo ricordo come un paesino suggestivo e romantico, con le sue case in pietra e le foreste a proteggerlo come un tempo, durante il medioevo. Da rivedere.



Bosa: amo i colori e le casette colorate. E Dio solo sa quante volte ho sognato di trascorrere qualche giorno di vacanza a Bosa. Per ora mi ci sono avvicinata. Sono riuscita a vederla da lontano, a scorgerne i profili e ad immaginarmi là, mentre ceno sulle rive del fiume Temo.



Santa Cristina: la Sardegna è storia antica. Lo sappiamo tutti. Siamo costellati di nuraghi, templi e rovine. Qualcuno lo visitato, certo, ma all’appello mi manca sicuramene uno dei più belli e suggestivi. Il Santuario di Santa Cristina è particolare ed è conosciuto soprattutto per i gradini, dall’effetto “scala rovesciata”, che conducono al pozzo. Questo luogo del culto delle acque l’ho visto solo grazie alla realtà aumentata. Adesso è tempo di inserirlo nella lista dei luoghi che voglio visitare in Sardegna.



Tharros: due millenni di stori condensati in pochi chilometri quadrati. Dai nuragici, ai fenici. Dai cartaginesi ai romani. Tharros si trova nella penisola del Sinis, luogo magico se state cercando le spiagge della Sardegna selvaggia. Mi capita di andare al mare da quelle parti, ma a Tharros non mi ci sono mai fermata.



Galtellì: non so perché, ma pensare ai fiumi di Sardegna mi fa sempre sorridere. Quasi non esistessero nella mia mente. Esistono però e Galtellì, ad esempio, è lambito dal fiume Cedrino. Grazia Deledda ambientò qui il suo celebre Canne al Vento e per chi ama il trekking c’è l’altopiano del Tuttavista, da cui si può ammirare il Golfo di Orosei.



Golfo di Orosei: uno degli angoli che amo di più della mia Isola. Più che di luoghi che vorrei visitare in Sardegna, questo è il luogo dove vorrei sempre tornare in Sardegna. Il Golfo di Orosei è qualcosa di magico, di surreale, di immenso. Da sarda sono abituata ai cosiddetti panorami mozzafiato, ma qui, ogni volta, il fiato mi si spezza davvero. Resto incredula di fronte alla bellezza di questo angolo di paradiso che sembra essere stato messo lì per ammaliare e stupire. Lo vorrei conoscere di più. Vorrei girarlo di più. E magari fare la famosa escursione a piedi, dalla montagna sino a Cala Luna.



Posada: un castello, un paesino arroccato sul monte e la festa del Santo Patrono a gennaio, Posada, nella Sardegna nord – orientale, è considerato uno dei borghi più belli d’Italia. E anche qui c’è un fiume.



Silanus: qualche immagine è bastata per lasciarmi affascinare da questo piccolo paesino nel centro della Sardegna, inserito nella lista dei borghi autentici di Italia. Pare che qui vivano alcuni dei centenari dell’Isola. Sarà grazie ai prodotti di un territorio fertile e ricco di materie prime. Ho letto che in primavera ci sono diverse degustazioni di pani tipici. E il richiamo di questo borgo si fa sempre più intenso.



Oliena: sono stata a Mamoiada, ad Orgosolo, a Fonni, a Desulo. Oliena è rimasta là, nelle lista dei desideri. Negli ultimi anni mi sono innamorata della Barbagia e dei suoi prodotti. E Oliena è Barbagia densa e vissuta. Ho voglia di inverno e di pane carasau. Di tappeti ricamati e di filigrana. Di pani frattau, accompagnato da un bicchiere di Nepente. Oliena mi aspetta.



Santa Teresa di Gallura: è vero, non sono una da mare. Però ci sono alcuni luoghi che vorrei visitare in Sardegna, nonostante la loro fama e il loro clamore. Santa Teresa di Gallura è uno di questi. Anche perché amo il mare del nord dell’Isola e amo la Gallura. Forse devo sussurrarlo, vista la rivalità tra il nord e il sud dell’isola. Una settimana divisa tra le mattinate in spiaggia e le serate nel borgo, però, credo di meritarmela.



Arcipelago della Maddalena: tra l’Isola e il suo arcipelago non so davvero quale sia più suggestivo. Sono stata spesso da queste parti, ma sento la necessità di ritornarci. Sono passati troppi anni e tanta bellezza non può essere lasciata solo ad occhi altrui. Mi piacerebbe però trascorrerci qualche giorno fuori dalla calca di agosto, mese in cui è impossibile godere dei suoi paesaggi. Giugno, maggio: devo farci un pensierino.



Ecco la mia piccola lista dei luoghi che voglio visitare in Sardegna. È un punto di partenza, certo, ma può essere anche un suggerimento per chi, come me, vorrà trascorrere le vacanze da queste parti.
Su Instagram varie community hanno creato un’iniziativa dal nome #ioscelgolasardegna. E in questo momento mi sembra che davvero abbia un senso. Perché abbiamo bisogno di ripartire, ma soprattutto di ricordarci quanto siamo fortunati a vivere in questa terra che sa essere tante cose. Generosa e aspra, solitaria e chiacchierona, ospitale e inaccessibile. Ma più di tutto sa essere unica e speciale.